Serve un laboratorio permanente di idee
E’ più un grido di allarme, che parte dall’amara constatazione di una sempre più povera realtà, che un’affermazione di principio. La crisi economica è più forte che mai. Gli indicatori, soprattutto al sud, non lasciano intravedere una fuoriuscita veloce ne semplice. Già alcuni anni fa denunciammo la profondità di questa crisi, che molti hanno sottovalutato e definito di tipo finanziario, senza analizzare in fondo gli indici ed i numeri che invece denotavano un carattere assolutamente di sistema. Insomma già dall’inizio si sapeva che sarebbe durata tanto e che avrebbe lasciato danni enormi nella nostra comunità. Danni non solo economici ma anche culturali. L’impoverimento a cui assistiamo quotidianamente non è solo legato alla diminuzione del potere d’acquisto ma anche ad un costante abbassamento del livello medio di istruzione/culturale. Meno soldi prima di tutto per l’istruzione. Un errore di valutazione che pagheremo caro. E’ proprio su quello che oggi dovremmo investire di più. E’ sulla cultura che si basa il vero cambiamento di marcia di questo paese. Non basta da sola la gestione delle emergenze se non la si affianca ad una prospettiva di lungo periodo. In questo senso serve anche a Trapani ed in Sicilia un Laboratorio di idee permanente che ripensi le azioni da mettere in campo da subito per intervenire nell’immediato. Serve più concretezza, più competenza. Assistiamo ad un generale impoverimento, non solo economico, della classe dirigente tutta del nostro paese. Lo dico soprattutto rivolgendomi a quell’ambiente culturale che si candida ad essere alternativa soprattutto in Sicilia all’attuale governo.”